Incontro con la storia

Ieri ci è venuto a trovare presso la nostra Esposizione Museale della Battaglia di Aprilia ,Robert Fred Kay dalle Hawaii (Stati Uniti), figlio del primo tenente John L. Kay inquadrato nel Quartermaster Corps del 6° Corps d’Armata USA. Dopo la visita del museo lo abbiamo accompagnato nei luoghi principali della Battaglia di Aprilia. Durante il tour ci siamo fermati nella zona di Torre del Padiglione (Aprilia), dove il tenente Kay il 2 marzo del 1944 per le sue gesta eroiche compiute in occasione dell’evacuazione di alcuni civili rimasti all’interno del villaggio, ha ottenuto una Bronz Star Medal consegnata dal generale Clark.

 

LA STORIA

John Lewis Kay, nasce a Monaco di Baviera il 13 settembre 1919, dai genitori Julius e Selma, con il nome di Hans Ludwig Kaumheimer. Secondo di quattro figli di una ricca famiglia ebrea. Il fratello maggiore si chiama Fritz, le due gemelle più piccole, Margaret e Ruth. Il nonno materno Luis Landauer, è stato uno dei fondatori della “Bruder Landauer”, una catena di grandi magazzini, con vari negozi in Germania in particolare a Stoccarda, Colonia e Francoforte. I Kaumheimer vivevano in una lussuosa villa a Stoccarda. Nel 1933, quando Hitler salì al potere, si era appena iscritto al liceo. I genitori intuendo la natura malvagia del nazismo, nel 1934 decidono di vendere i negozi e trasferirsi a Merano, dove, molti ebrei tedeschi si erano trasferiti, convinti che, il regime di Mussolini, non li avrebbe mai traditi. Hans Kaumheimer diventa così Giovanni Kaumheimer. Frequenta le scuole superiori, e viene inquadrato nelle giovanili del partito fascista, impara velocemente l’italiano. E’ un appassionato di opera lirica, ama i vini e la pasta, la cultura italiana, ama sciare. Si integra senza problemi. Abitano in una bella casa in via Verdi, con un albero di ciliegio. Nel 1938 Mussolini promulga le leggi razziali. Gli ebrei vengono espulsi dalle professioni e dalle scuole.E’ un appassionato di opera lirica, ama i vini e la pasta, la cultura italiana, ama sciare. Si integra senza problemi. Abitano in una bella casa in via Verdi, con un albero di ciliegio. Nel 1938 Mussolini promulga le leggi razziali. Gli ebrei vengono espulsi dalle professioni e dalle scuole.

                                                    
                 La famiglia Kaumheimer  

                                                        
                   La villa a Stoccarda

    La carta d’Identità italiana di Giovanni   

Giovanni con la madre

                          con la divisa del G.U.F.                                                     Giovanni sulle Alpi con gli sci                         

E’ un appassionato di opera lirica, ama i vini e la pasta, la cultura italiana, ama sciare. Si integra senza problemi. Abitano in una bella casa in via Verdi, con un albero di ciliegio. Nel 1938 Mussolini promulga le leggi razziali. Gli ebrei vengono espulsi dalle professioni e dalle scuole. I Kaumheimer  decidono di cambiare ancora. Grazie a Carl Laemmle, il fondatore degli Universal Studios, amico di famiglia, che rilascia, al dipartimento dell’immigrazione americano, una dichiarazione giurata per l’ingresso dei Kaumheimer ed altre 300 famiglie, di origine ebraica, si trasferiscono negli Stati Uniti. Arrivano a New York nel 1939 e si stabiliscono a San Francisco. Hans- Giovanni diventa Johnny. I genitori vogliono chiudere con il passato, e cambiano il cognome in KAY  e Giovanni  in Johnny , diminutivo “John”. John ha appena 20 anni e si iscrive all’Università a San Francisco Junior College dove segue un corso per la gestione di alberghi e ristoranti. Gli inizi sono duri, impara una nuova lingua, e si deve inserire in una società che non conosce. John trascorre le estati del 1940 e del 1941 lavorando nei vagoni ristoranti della Santa Fe Railroad e come impiegato d’albergo. L’America sa che la guerra, che coinvolge mezza Europa, prima o poi la coinvolgerà. John, il 26 settembre 1941, viene arruolato nell’esercito, sebbene ancora classificato come “straniero tedesco”.

                                                                                                                                             documento americano di John 

                                                                                                                                                               ArmyID2                                                  I.D. US Army

                                                                                                                                         John a Camp Ritchie Maryland,                                                                                                                                      dicembre del 1941

Il 7 dicembre 1941 i giapponesi attaccano la base navale americana a Pearl Harbor. Il 5 giugno 1942, John Kay viene naturalizzato cittadino americano. Frequenta il corso ufficiali e nel gennaio del 1943 chiede di entrare nei servizi di intelligence che stanno preparando lo sbarco in Europa, motivando la sua richiesta, con il fatto che  conosce la lingua, i costumi e le tradizioni della Germania e dell’Italia. Viene assegnato alla sezione “italiana” che sta preparando lo sbarco in Algeria e in Sicilia. Il suo è un ruolo molto particolare. E’ un ufficiale dell’ AMG (Governo Militare Alleato) Civil Affairs Office; nelle zone di combattimento e in quelle liberate e dovrà occuparsi della logistica, dei rapporti con la popolazione, in modo da salvare vite innocenti. La guerra di John Kay nello stivale inizia il 9 settembre 1943, con lo sbarco di Salerno, aggregato alla 56° divisione di fanteria britannica. Partecipa alla liberazione di Napoli. A seguire è con il 6° Corpo d’Armata e sbarca a Nettunia (Anzio-Nettuno) con la seconda ondata, il 22 gennaio, sulla spiaggia del poligono di tiro di Nettuno. Lavora a stretto contatto con il capitano dei Carabinieri Silvio Pezzella ed i suoi 148 uomini. La sua compagnia, posta al servizio del generale John P. Lucas, comandante del 6° Corpo d’Armata, con l’etichetta di “Contingente R“, fu divisa in tre parti. La prima di 25 uomini, sotto il tenente Francesco Farina ad Anzio, la seconda di 15 uomini con il maresciallo maggiore Giovanni Raimondi a Nettuno, ed il resto con il tenente Kay a ridosso della prima linea, nella campagna che dalla Pineta della Campana si allungava verso il bosco del padiglione. Gli americani gli diedero soltanto: automezzi per la perlustrazione; il controllo dei casolari isolati (nei quali si sospettava che si annidassero le spie, oltre ai disertori) e la scorta ai profughi che venivano radunati nella chiesa di S. Teresa e poi avviati alle navi per l’evacuazione con prima tappa a Napoli e poi in Calabria o Sicilia. Il 2 marzo 1944, il tenente Kay venne inviato nel borgo di Torre del Padiglione, frazione di Aprilia, per evacuare dei civili che vi avevano trovato rifugio. Il borgo, di proprietà del Conte Carlo Felice Trossi, pilota gentiluomo, figlio dell’industriale Felice Trossi, comprendeva diversi casali, sparsi lungo la via Spaccasassi, tra i quali anche la scuola a lui intitolata. All’interno del borgo di Torre del Padiglione, che comprendeva diversi edifici ed una torre saracena, avevano trovato rifugio molte famiglie dei dipendenti della tenuta oltre a reparti della 45° divisione di fanteria americana con degli osservatori di artiglieria del 158° regimento che utilizzavano la torre come osservatorio. Trovandosi in prima linea, erano continuamente sotto il fuoco nemico così dal comando alleato, partì l’ordine di evacuare e mettere in sicurezza i civili che lì si erano rifugiati. L’incarico fu affidato al tenente Kay che, a piedi, superò un campo minato, attraversando fossati e campagne sotto il martellamento dell’artiglieria tedesca. Dopo aver raggiunto il borgo,  organizzò l’evacuazione dei profughi incolonnati, prendendo una bambina in braccio,  guidandoli fuori dall’inferno, fino a Nettuno. Per questa azione venne decorato con una stella di bronzo dal generale Mark Clark, comandante generale della 5° Armata in Italia e promosso capitano il 16 novembre del 1944 a Montecatini. Con la seguente motivazione: “Apprendendo che i civili si trovavano in prossimità delle linee nemiche e in grave pericolo, il primo tenente Kay a rischio imminente della sua vita, si diresse a piedi verso il villaggio attraverso l’artiglieria pesante e fuoco di mortaio. Dopo aver attraversato un vasto campo pesantemente minato, raggiunse il villaggio e assunse il comando dei civili disorganizzati e demoralizzati. Esercitando iniziativa e lungimiranza, il Primo Tenente Kay formulò un piano per l’evacuazione. Il coraggio intrepido e le azioni efficienti del primo tenente Kay hanno portato all’evacuazione sicura di più di mille persone…”  Fino a Maggio, John Kay combattè, assistette e sopravvisse alla macelleria della battaglia fino al 4 Giugno quando gli americani liberano Roma per poi proseguire l’avanzata verso l’Appennino tosco-emiliano. John continuò con il suo ruolo in paesi e città doveva risolvere controversie, garantire l’ordine pubblico, punire chi commetteva reati, trattare con i partigiani, interrogare i prigionieri per avere informazioni. Ma anche indagare e reprimere eventuali reati o illeciti commessi dalle truppe americane.

                                                                                                                                                  John al posto di Polizia                                                                                                                                                 Bosco della Campana, Nettuno 

                                                                                                                  con il Capitano dei CC Silvio Pezzella

                                                                                                                                           16 Novembre 1944, Montecatini,                                                                                                                                                                       John L. Kay riceve la Bronz Star                                                                                                                                             dal generale americano Clark

    Bronze Star Citation (1)

           La Bronz Star                                      Il Capitano John Kay in nord Italia                              

Nell’aprile 1945 è a Verona. Il 9 maggio a Merano, dove aveva trascorsi gli anni più belli della sua vita. Il capitano John Kay ha 24 anni, cerca la sua vecchia casa in via Verdi. In una lettera ai suoi genitori Julius e Selma scrive:” Ho visto la nostro vecchio padrone di casa e la nostra vecchia villa. Il ciliegio nel nostro cortile era pieno di frutti. La mia vecchia insegnante la signora Lubatti, era lì e anche l’insegnante di stenografia, che aveva perso un braccio dopo la guerra, il capitano Kay rifiutò una offerta del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti di rimanere nell’esercito. Il 15 febbraio si congeda con il grado di maggiore e torna in California. Nel 1949 sposa Carla Magnus, emigrata ebrea tedesca, con la famiglia sterminata nei lager. John riprende la sua attività nel settore alberghiero, mette a frutto le lingue e fà fortuna con una società di importazione di generi alimentari. John L. Kay muore il 14 settembre 2015, un giorno dopo il suo 96esimo compleanno.

 

 

 

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